giovedì 27 febbraio 2025

Corso di storia della filosofia: 60 Hume 1711

David Hume 1711



David Hume (1711–1776) è stato uno dei più influenti filosofi dell’Illuminismo scozzese, nonché storico, economista e saggista. Nato il 7 maggio 1711 a Edimburgo, Hume ha rivoluzionato il pensiero moderno con la sua radicale critica alla metafisica tradizionale, la sua teoria della conoscenza e le sue riflessioni sul senso morale.


🧠 Il pensiero di Hume in sintesi

1. Empirismo radicale
Per Hume, tutta la conoscenza deriva dai sensi. Egli distingue tra:

  • Impressioni, ossia le percezioni vive e immediate (ciò che vediamo, sentiamo, tocchiamo);

  • Idee, che sono copie sbiadite delle impressioni nella nostra mente.

Da qui discende il suo scetticismo moderato: ogni idea che non può essere ricondotta a un’impressione sensibile è da considerare sospetta.

2. Causalità e critica alla metafisica
Hume attacca il concetto di causa-effetto, mostrando che noi non percepiamo mai la “connessione necessaria” tra due eventi: vediamo solo che uno segue l’altro. L’idea di causa nasce dall’abitudine mentale di associare eventi tra loro. Da questo deriva la sua critica alla metafisica: molte nozioni (come Dio, anima, sostanza) non hanno fondamento empirico.

3. L’identità personale
Contrariamente alla tradizione cartesiana, Hume nega l’esistenza di un “io” stabile: la mente è solo un flusso di percezioni, senza un nucleo immutabile.

4. Etica e morale
Nella Ricerca sui principi della morale, Hume sostiene che i giudizi morali non derivano dalla ragione, ma dai sentimenti. In particolare, l’empatia è alla base della moralità. Celebre la sua frase:

"La ragione è, e deve essere, schiava delle passioni."


📚 Opere principali

  • Trattato sulla natura umana (1739-40)
    Opera ambiziosa e complessa, è il fondamento della sua filosofia empirica e scettica.

  • Ricerca sull’intelletto umano (1748)
    Rielaborazione più accessibile del Trattato, dove Hume espone la sua critica alla causalità e alla religione naturale.

  • Ricerca sui principi della morale (1751)
    Testo fondamentale per la sua etica sentimentale.

  • Storia dell’Inghilterra (1754–1762)
    Ampia opera storica in sei volumi, molto letta all’epoca.


🌍 Eredità

Il pensiero di Hume ha avuto una profonda influenza su filosofi successivi, in particolare su Immanuel Kant, che scrisse:

“Fu Hume a svegliarmi dal sonno dogmatico.”
Hume è considerato il padre del naturalismo filosofico e un precursore della filosofia analitica, per il suo rigore argomentativo e il linguaggio chiaro.

Morì a Edimburgo il 25 agosto 1776, serenamente, fedele al suo scetticismo fino all’ultimo giorno.

Corso di storia della filosofia: 59 La sfida scettica


La sfida scettica

La sfida scettica, formulata in modo particolarmente incisivo dal filosofo scozzese David Hume, rappresenta uno dei momenti più critici e destabilizzanti nella storia della filosofia moderna. Con il suo pensiero lucido e radicale, Hume ha messo in discussione alcune delle fondamenta su cui si reggeva la fiducia nella ragione e nella conoscenza scientifica, sollevando dubbi profondi su causalità, induzione e identità personale.

Al centro della riflessione humeana c’è l’idea che non possiamo dimostrare razionalmente il nesso di causa-effetto. Quando vediamo, ad esempio, una palla colpire un’altra, tendiamo a pensare che il primo movimento causi il secondo. Ma, osserva Hume, tutto ciò che realmente vediamo è una successione di eventi: la nostra convinzione che il primo produca il secondo nasce da un’abitudine mentale, non da una prova logica. Questo porta Hume a una conclusione sconvolgente per il pensiero moderno: la causalità non è un fatto oggettivo osservabile, ma una costruzione della mente basata sull’esperienza ripetuta.

Ancora più radicale è la sua critica all’induzione, il metodo attraverso cui estendiamo ciò che abbiamo osservato nel passato al futuro (come avviene nelle scienze naturali). Secondo Hume, non esiste alcuna giustificazione razionale per credere che il futuro debba necessariamente somigliare al passato: non possiamo dimostrare, ad esempio, che il sole sorgerà domani solo perché lo ha sempre fatto, se non facendo ricorso alla stessa abitudine che vogliamo giustificare.

Infine, Hume solleva dubbi anche sulla nozione di identità personale. Analizzando l’esperienza interiore, afferma di non trovare un “sé” stabile e permanente, ma solo una successione di percezioni e stati mentali: il sé, secondo Hume, è solo un fascio di impressioni in continua evoluzione, e non un’entità sostanziale.

La sfida scettica di Hume ha avuto un impatto duraturo sulla filosofia: ha costretto pensatori come Kant a ripensare il problema della conoscenza e ha anticipato molte questioni che saranno centrali nel pensiero contemporaneo. In sintesi, il contributo di Hume ha mostrato i limiti della ragione umana e ha invitato la filosofia a una maggiore consapevolezza critica dei suoi presupposti.



Corso di storia della filosofia: 58 d'Alembert 1717

Jean Le Rond d'Alembert 1717


Jean Le Rond d’Alembert (1717–1783) è stato un matematico, fisico e filosofo francese, figura chiave dell’Illuminismo e co-direttore, con Diderot, della celebre Encyclopédie. Uomo di scienza e di ragione, rappresenta la perfetta incarnazione dell’intellettuale enciclopedista: razionale, critico, indipendente.


📖 Vita in breve

Nato a Parigi il 16 novembre 1717, fu abbandonato dalla madre e cresciuto da una famiglia adottiva. Mostrò fin da giovane un talento eccezionale per la matematica e la fisica. Studiò legge e medicina, ma si dedicò interamente alla scienza e alla filosofia.

A differenza di Diderot, con cui collaborò per anni, abbandonò l’Enciclopedia nel 1759, disilluso dalle pressioni religiose e politiche.


🧠 Pensiero e contributi principali

1. Scienze esatte: matematica e fisica
D’Alembert fu uno dei grandi matematici del suo tempo. Il suo nome è legato:

  • Alla soluzione delle equazioni alle derivate parziali, in particolare l’equazione delle onde.

  • Al Teorema di d’Alembert sulla radice di un’equazione polinomiale.

  • Al Principio di d’Alembert in meccanica, che generalizza le leggi del moto di Newton in sistemi complessi.

2. Filosofo della ragione
Nel Discours préliminaire (Discorso preliminare) all’Encyclopédie, d’Alembert espone una visione sistematica del sapere umano, fondando la conoscenza sulla ragione e sull’osservazione.

“La ragione è alla base di ogni progresso.”

3. Scetticismo e deismo moderato
Pur non essendo un ateo militante come Diderot, d’Alembert era critico verso la religione organizzata e sostenitore di un deismo razionalista, in cui Dio è l’orologiaio dell’universo, ma non interviene nel mondo.

4. Estetica e musica
Scrisse anche importanti saggi di teoria musicale, difendendo l’arte come espressione razionale di armonia. Fu in contatto con Rameau, da cui tuttavia si distaccò.


📚 Opere principali

  • Traité de dynamique (1743)
    Opera fondamentale sulla meccanica classica e il principio che porta il suo nome.

  • Discours préliminaire de l’Encyclopédie (1751)
    Introduzione teorica all’impresa enciclopedica, con la classificazione delle scienze.

  • Mélanges de littérature, d’histoire et de philosophie (1753)
    Raccolta di saggi che mostra il suo stile chiaro, arguto e metodico.

  • Éléments de philosophie (1759)
    Sintesi del suo pensiero filosofico.


🌍 Eredità

D’Alembert è una figura chiave del passaggio dal pensiero metafisico a quello scientifico-razionale. È uno dei padri fondatori della fisica moderna e della filosofia della scienza. Il suo rigore analitico e la sua chiarezza espositiva influenzarono profondamente il pensiero illuminista.

Morì il 29 ottobre 1783, rifiutando i sacramenti religiosi, coerente con la sua visione del mondo.





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