martedì 1 luglio 2025

Corso di psicologia: Psicologia dello sviluppo



2 – Psicologia dello sviluppo

Introduzione

La psicologia dello sviluppo si configura come uno dei campi più dinamici e complessi delle scienze psicologiche, in quanto indaga le trasformazioni che l’essere umano attraversa lungo l’intero arco della vita. Non si tratta soltanto di osservare il passaggio dall’infanzia all’età adulta, ma di analizzare i processi cognitivi, affettivi e sociali che accompagnano la crescita e l’invecchiamento. Questo modulo propone una riflessione critica sulle principali teorie che hanno segnato il campo – Piaget, Erikson, Vygotskij, Bowlby e Ainsworth – per arrivare ad applicazioni concrete nei contesti educativi, familiari e sociali.


Le principali teorie dello sviluppo

Jean Piaget e lo sviluppo cognitivo

La teoria piagetiana rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per la psicologia dello sviluppo. Piaget ipotizza quattro stadi principali: sensomotorio, pre-operatorio, operazioni concrete e operazioni formali. Ogni stadio non è soltanto una fase cronologica, ma una struttura qualitativamente differente di pensiero.
Un limite di tale modello risiede nella sua rigidità: ricerche successive hanno dimostrato come lo sviluppo cognitivo non segua sempre una progressione lineare e universale, ma possa variare culturalmente e individualmente¹. Tuttavia, la sua enfasi sul ruolo attivo del bambino come “piccolo scienziato” rimane un contributo essenziale.

Erik Erikson e lo sviluppo psicosociale

Erikson amplia la prospettiva freudiana introducendo otto stadi psicosociali, ognuno caratterizzato da un compito evolutivo centrale (es. fiducia vs sfiducia, identità vs confusione). La sua visione olistica permette di comprendere lo sviluppo come intreccio di dimensioni personali e sociali, andando oltre il mero sviluppo cognitivo.
Un aspetto di rilievo critico è l’accento posto sull’identità adolescenziale: Erikson coglie la delicatezza di questa fase, nella quale il soggetto sperimenta una crisi costruttiva che, se ben integrata, conduce a una progettualità adulta².

Lev Vygotskij e la prospettiva socioculturale

Vygotskij introduce un paradigma radicalmente differente: lo sviluppo non è solo maturazione individuale, ma processo mediato culturalmente. La sua nozione di Zona di Sviluppo Prossimale (ZSP) evidenzia come le competenze emergano nell’interazione con adulti e pari più esperti.
Questo approccio ha trovato ampie applicazioni in ambito pedagogico e didattico, soprattutto nella didattica cooperativa e nella personalizzazione dei percorsi di apprendimento³.

Attaccamento e relazioni precoci

Gli studi di John Bowlby e Mary Ainsworth hanno dimostrato che l’attaccamento costituisce un bisogno primario, al pari della nutrizione. L’esperimento della Strange Situation condotto da Ainsworth ha evidenziato differenti pattern di attaccamento: sicuro, insicuro evitante, insicuro ambivalente e disorganizzato.
Le ricerche longitudinali hanno dimostrato come questi stili di attaccamento possano avere conseguenze di lungo periodo sulla regolazione emotiva, sulle relazioni sociali e persino sulla salute psicofisica⁴.

Adolescenza e costruzione dell’identità

L’adolescenza rappresenta un periodo critico di transizione, caratterizzato da rapidi cambiamenti fisici (pubertà), cognitivi (pensiero ipotetico-deduttivo) e sociali (centralità del gruppo dei pari).
Il concetto di crisi di identità elaborato da Erikson trova conferma in numerosi studi: l’adolescente deve integrare valori, ruoli e appartenenze per costruire un senso coerente del Sé. Tuttavia, la società contemporanea, segnata da incertezza e pluralità di modelli, rende tale processo ancora più complesso e frammentato⁵.

Invecchiamento e memoria

La psicologia dello sviluppo non si esaurisce nell’età giovanile, ma accompagna l’intero arco della vita. Nell’invecchiamento si osserva un declino delle capacità mnemoniche episodiche, mentre rimane più stabile la memoria semantica.
L’anziano rielabora la propria identità attraverso il ricordo e la narrazione: il “racconto di sé” diventa strumento di integrazione e continuità esistenziale. Studi recenti evidenziano come la stimolazione cognitiva e il mantenimento di reti sociali siano fattori protettivi contro il decadimento cognitivo⁶.

Conclusioni critiche

La psicologia dello sviluppo si configura come una disciplina interdisciplinare, capace di intrecciare prospettive biologiche, cognitive, affettive e sociali. Piaget, Erikson, Vygotskij, Bowlby e Ainsworth hanno offerto modelli di grande respiro teorico, seppur non privi di limiti: la rigidità degli stadi, la sottovalutazione delle differenze culturali, l’enfasi talvolta eccessiva sulla prima infanzia.
Oggi la sfida consiste nell’integrare queste cornici teoriche con le ricerche empiriche contemporanee, in un’ottica che valorizzi la plasticità dello sviluppo umano lungo tutto l’arco della vita.

Note

  1. Piaget J., La nascita dell’intelligenza nel bambino, Firenze: Giunti, 1967.

  2. Erikson E. H., Infanzia e società, Roma-Bari: Laterza, 1974.

  3. Vygotskij L. S., Pensiero e linguaggio, Roma-Bari: Laterza, 1990.

  4. Bowlby J., Attaccamento e perdita. Vol. 1: L’attaccamento alla madre, Milano: Cortina, 1989.

  5. Erikson E. H., Identità e ciclo di vita, Milano: Cortina, 1982.

  6. Cesa-Bianchi M., Cristini C., Invecchiamento e psicologia positiva, Milano: Cortina, 2009.


Bibliografia generale (in lingua italiana)

  • Camaioni L., Di Blasio P., Psicologia dello sviluppo, Bologna: Il Mulino, 2007.

  • Cesa-Bianchi M., Psicologia dello sviluppo e dell’educazione, Milano: Cortina, 1999.

  • Mantovani S., Lo sviluppo umano. Tra natura e cultura, Roma: Carocci, 2012.

  • Palmonari A., Psicologia dell’adolescenza, Bologna: Il Mulino, 2011.

  • Trabucchi M., La terza età: psicologia e problemi dell’invecchiamento, Bologna: Il Mulino, 2015.




🛠️ Attività pratiche

🔹 Attività 1 – Intervista a una persona anziana

  • Scopo: rilevare percezioni sul cambiamento e sulla continuità dell’identità nel tempo.
  • Traccia suggerita:
    • Com’era la tua infanzia?
    • Cosa è cambiato nel modo in cui vivi le emozioni?
    • Quali ricordi ti sembrano più vivi?

🔹 Attività 2 – Osservazione di un bambino

  • Contesto: parco giochi, festa, aula.
  • Strumenti: diario osservativo (anonimo, rispettando privacy).
  • Categorie da osservare:
    • Interazioni con altri bambini
    • Modi di esplorare l’ambiente
    • Strategie di risoluzione dei problemi
    • Reazioni emotive

✍️ Esercizi individuali e di gruppo

✏️ Esercizio 1 – Costruisci la linea della vita

  • Inserisci eventi, svolte e fasi secondo Erikson.
  • Colloca i concetti di attaccamento, sviluppo cognitivo e memoria.

✏️ Esercizio 2 – Zona di sviluppo prossimale

  • Descrivi una situazione in cui tu (o un bambino che conosci) hai imparato qualcosa grazie all’aiuto di un adulto o di un coetaneo.

✏️ Esercizio 3 – Stili di attaccamento nella narrazione

  • Scegli un personaggio letterario o cinematografico (es. Harry Potter, Anna dei Miracoli, Elsa di Frozen) e analizza il suo stile di attaccamento.

📊 Test di verifica finale (10 domande a risposta multipla)

1. Quale delle seguenti tappe NON appartiene allo sviluppo cognitivo di Piaget?
A) Stadio sensomotorio
B) Stadio astratto-critico
C) Stadio pre-operatorio
D) Stadio delle operazioni concrete
✅ Risposta corretta: B

2. Erikson collega l’adolescenza a quale crisi evolutiva?
A) Fiducia vs sfiducia
B) Intimità vs isolamento
C) Identità vs confusione
D) Autonomia vs vergogna
✅ Risposta corretta: C

3. Secondo Bowlby, l’attaccamento è:
A) Un istinto secondario legato alla fame
B) Il risultato dell’apprendimento sociale
C) Una pulsione sessuale repressa
D) Un bisogno primario e universale
✅ Risposta corretta: D

4. Vygotskij è noto per il concetto di:
A) Stadi dell’intelligenza
B) Zona di sviluppo prossimale
C) Regressione sociale
D) Introspezione affettiva
✅ Risposta corretta: B

5. La Strange Situation di Ainsworth serve a:
A) Valutare il QI dei bambini
B) Testare la cooperazione tra pari
C) Osservare lo stile di attaccamento
D) Misurare la memoria episodica
✅ Risposta corretta: C

6. Il pensiero astratto compare principalmente nello stadio:
A) Pre-operatorio
B) Sensomotorio
C) Operazioni concrete
D) Operazioni formali
✅ Risposta corretta: D

7. La memoria episodica tende a diminuire durante:
A) L’infanzia
B) L’adolescenza
C) La vecchiaia
D) L’età adulta giovane
✅ Risposta corretta: C

8. Un attaccamento evitante si riconosce in un bambino che:
A) Piange molto e si aggrappa alla madre
B) Ignora la madre al ritorno
C) Mostra entusiasmo al ricongiungimento
D) Mostra confusione e paura
✅ Risposta corretta: B

9. La crisi dell’età adulta secondo Erikson è:
A) Iniziativa vs colpa
B) Intimità vs isolamento
C) Generatività vs stagnazione
D) Fiducia vs sfiducia
✅ Risposta corretta: C

10. Osservare un bambino in un contesto ludico permette di:
A) Valutare le sue competenze motorie soltanto
B) Scoprire i suoi interessi personali
C) Valutare attaccamento, problem solving e interazioni
D) Diagnosticare problemi cognitivi
✅ Risposta corretta: C

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