venerdì 18 aprile 2025

Corso di storia della filosofia: 109 Habermas 1929

 Jürgen Habermas 1929

 

Jürgen Habermas (1929) è un filosofo, storico e sociologo tedesco nella tradizione della Teoria critica della Scuola di Francoforte (formata anche da T. W. Adorno, M. Horkheimer, H. Marcuse, E. Fromm).
Nei suoi scritti occupano una posizione centrale le tematiche epistemologiche inerenti alla fondazione delle scienze sociali reinterpretate alla luce della "svolta linguistica" della filosofia contemporanea; l'analisi delle società industriali nel capitalismo maturo; il ruolo delle istituzioni in una nuova prospettiva dialogico emancipativa in relazione alla crisi di legittimità che mina alla base le democrazie contemporanee e i meccanismi di formazione del consenso.
La sua elaborazione filosofica lo ha visto sempre impegnato nella critica del metodo del conoscere oggettivamente. Questo lo ha condotto sulla via della fondazione di una nuova ragione comunicativa che egli ritiene che possa liberare l'umanità dal principio di autorità. Infatti considera che solo il paradigma conoscitivo intersoggettivo quale elemento fondativo di una nuova ragione comunicativa va ben al di là di un astratto paradigma della soggettività di cui peraltro sollecita l'abbandono.
Ha studiato a Gottinga (1949/50), Zurigo (1950/51) e Bonn (1951-54) dove nel 1954 si laurea con una tesi dal titolo: L'Assoluto e la storia. Sull'ambivalenza nel pensiero di Schelling.
Ottiene l'abilitazione nel 1961 a Marburgo con lo scritto Mutamenti di struttura dell'opinione pubblica. Ricerche su una categoria della società civile, pubblicato successivamente in Italia come Storia e critica dell'opinione pubblica. Da quel momento inizia la carriera come professore di filosofia all'Università di Heidelberg, dove insegna fino al 1964. Dal 1964 al 1971 Habermas è stato professore di filosofia e sociologia alla Goethe-Universität di Francoforte. Nel 1971 si trasferisce a Starnberg nei pressi di Monaco, dove insieme a Carl Friedrich von Weizsäcker guida il "Max-Planck-Institut per la ricerca delle condizioni vitali del mondo tecnico scientifico". Nel 1981 pubblica il suo lavoro più importante, Teoria dell'agire comunicativo.
Nel 1983 torna a Francoforte dove gli viene assegnata la cattedra di filosofia con specializzazione in filosofia sociale e filosofia della storia e nel 1994 viene nominato Professore Emerito.
La teoria habermasiana contiene una logica dei livelli di sviluppo dell'umanità. Si può affermare che tanto più il "sistema"si forma differenziando se stesso e aumentando la propria complessità tanto maggiore sarà la colonizzazione della Lebenswelt da parte del "sistema", e tanto più gli uomini interiorizzeranno le imposizioni eteronome e sociali come imposizioni autonome individuali.
Habermas è anche noto per aver elaborato insieme a Karl-Otto Apel l'Etica del Discorso nella quale appoggiandosi alla struttura etica di una situazione dialogica ideale fa riferimento alla Teoria degli atti linguistici per definire le condizioni preliminari del Discorso libero da condizionamenti.
Il discorso pubblico si pone come modello di un agire comunicativo che indica la possibilità di un'unione sociale non coercitiva, basata sul criterio di riconoscimento intersoggettivo non violento, orientato all'intesa. Ad esso si oppone l'agire strumentale organizzato dalle logiche della tecnica e del dominio.

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