martedì 18 novembre 2025

Corso di storia della filosofia: Filosofia Politica Medievale

La Filosofia Politica Medievale: Potere, Giustizia e Legge Naturale

1. Introduzione: contesto e fonti

La filosofia politica medievale si sviluppa tra il V e il XV secolo come riflessione sistematica sul potere, il governo e la giustizia, in un’epoca in cui il pensiero filosofico e quello teologico erano strettamente intrecciati.
Fortemente influenzata dalle opere di Platone e Aristotele, ma anche dalla teologia cristiana, la filosofia politica medievale cercò di conciliare l’ordine divino con quello terreno, ponendo le basi per le teorie moderne dello Stato e del diritto[^1^].

2. L’eredità di Agostino d’Ippona: la Città di Dio e la Città terrena

Agostino d’Ippona (354–430), nella sua opera De Civitate Dei, formulò una visione teologica della storia e della politica che influenzò profondamente tutto il Medioevo.
Egli distinse tra la Città di Dio (Civitas Dei), fondata sull’amore per Dio, e la Città terrena (Civitas terrena), fondata sull’amore per sé stessi e sul potere temporale[^2^].
Il potere politico, secondo Agostino, è una conseguenza del peccato originale: esso serve a contenere il male e a mantenere un ordine provvisorio in vista della salvezza eterna.
Questa visione diede origine all’agostinianesimo politico, in cui la legittimità del potere temporale era subordinata alla legge divina e alla missione spirituale della Chiesa[^3^].

3. Tommaso d’Aquino e il tomismo politico

Nel XIII secolo, Tommaso d’Aquino integrò la filosofia aristotelica con la teologia cristiana, elaborando una concezione razionale e naturale del potere politico.
Nella Summa Theologica e nel De Regno, Tommaso affermò che l’uomo è un essere naturalmente politico (animal politicum), dotato di ragione e orientato al bene comune[^4^].
Il potere politico è legittimo se mira al bene comune, secondo la legge naturale (lex naturalis), riflesso dell’ordine divino.
La monarchia, per Tommaso, è la forma di governo più perfetta, purché il sovrano governi in modo giusto; in caso contrario, diventa tirannide e può essere contrastata[^5^].
Il pensiero tomista fornì una fondazione etico-razionale della politica, che avrebbe influenzato le dottrine politiche cristiane fino all’età moderna.

4. Il dibattito sulla giusta regola e le forme di governo

Il dibattito medievale sulla giusta regola riguardava la natura del potere e le forme legittime di governo: monarchia, aristocrazia e democrazia.
Aristotele, riscoperto nel Medioevo grazie alle traduzioni arabo-latine, divenne il punto di riferimento per riflettere sul bene comune e sulla distinzione tra governo giusto (ordinato al bene comune) e ingiusto (ordinato all’interesse privato)[^6^].
Pensatori come Marsilio da Padova (autore del Defensor Pacis, 1324) sostennero la sovranità popolare e l’autonomia del potere politico dalla Chiesa, anticipando i temi della modernità[^7^].

5. Il diritto naturale e la legittimità del potere

La filosofia politica medievale sviluppò una complessa teoria del diritto naturale.
Secondo questa dottrina, esistono principi morali e giuridici universali, inscritti nella ragione umana e derivati dalla legge eterna di Dio[^8^].
Tommaso d’Aquino distinse tra lex aeterna, lex naturalis e lex humana: le leggi umane devono conformarsi al diritto naturale, pena la perdita della loro legittimità.
Questa concezione fu decisiva per lo sviluppo del diritto canonico e, successivamente, del diritto moderno, influenzando pensatori come Francisco Suárez e Hugo Grotius[^9^].

6. La Chiesa e il potere temporale

Il rapporto tra la Chiesa e il potere secolare costituì una delle questioni più controverse del pensiero medievale.
Durante il Medioevo, la Chiesa rivendicò una supremazia spirituale che spesso si tradusse in autorità politica.
La teoria delle due spade, elaborata da Papa Gelasio I, stabiliva la distinzione tra potere spirituale (Papa) e potere temporale (Imperatore), ma anche la superiorità del primo[^10^].
Conflitti come quello tra Gregorio VII e Enrico IV durante la lotta per le investiture (1075–1122) illustrano la tensione tra autorità spirituale e secolare, centrale nella filosofia politica dell’epoca.

7. La Scuola di Salamanca e la nascita del diritto internazionale

Nel XVI secolo, la Scuola di Salamanca, in Spagna, rappresentò una rinascita del pensiero politico-scolastico.
Filosofi e teologi come Francisco de Vitoria, Francisco Suárez e Domingo de Soto svilupparono una teoria dei diritti naturali e del diritto delle genti (ius gentium), che può essere considerata l’origine del moderno diritto internazionale[^11^].
Essi affermarono la dignità e i diritti naturali di tutti gli uomini, condannando l’oppressione dei popoli indigeni nelle colonie spagnole.
Le loro teorie influenzarono il pensiero politico europeo, gettando le basi per il concetto moderno di diritti umani universali.

8. Eredità e influenza

La filosofia politica medievale costituì un ponte tra l’antichità e la modernità.
Essa trasmise alla filosofia moderna i concetti di bene comune, legge naturale e legittimità morale del potere, che sarebbero stati ripresi e trasformati da Machiavelli, Hobbes, Locke e Rousseau.
Pur nata in un contesto teologico, la riflessione medievale sulla politica anticipò i grandi temi della filosofia laica dello Stato e della giustizia civile[^12^].

Note

  1. Black, Antony, Political Thought in Europe 1250–1450, Cambridge University Press, 1992.

  2. Agostino d’Ippona, De Civitate Dei, Milano, Bompiani, 2000.

  3. Marenbon, John, Early Medieval Philosophy, London, Routledge, 1988.

  4. Tommaso d’Aquino, Summa Theologica, ed. Leonina, Roma, 1888–1906.

  5. Tommaso d’Aquino, De Regno ad Regem Cypri, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 1949.

  6. Aristotele, Politica, Milano, BUR, 2004.

  7. Marsilio da Padova, Defensor Pacis, Torino, Einaudi, 2001.

  8. Finnis, John, Natural Law and Natural Rights, Oxford, Clarendon Press, 1980.

  9. Suárez, Francisco, De Legibus ac Deo Legislatore, Madrid, 1612.

  10. Ullmann, Walter, The Growth of Papal Government in the Middle Ages, London, Methuen, 1955.

  11. De Vitoria, Francisco, Relectiones Theologicae, Salamanca, 1557.

  12. Copleston, Frederick, Storia della filosofia medievale, Brescia, Queriniana, 1999.

Bibliografia essenziale

  • Agostino d’Ippona, La città di Dio, Milano, Bompiani, 2000.

  • Aristotele, Politica, Milano, BUR, 2004.

  • Black, Antony, Political Thought in Europe 1250–1450, Cambridge University Press, 1992.

  • Tommaso d’Aquino, Summa Theologica e De Regno, Roma, Ed. Leonina, 1888–1906.

  • Marsilio da Padova, Defensor Pacis, Torino, Einaudi, 2001.

  • Suárez, Francisco, De Legibus ac Deo Legislatore, Madrid, 1612.

  • De Vitoria, Francisco, Relectiones Theologicae, Salamanca, 1557.

  • Copleston, Frederick, Storia della filosofia medievale, Brescia, Queriniana, 1999.


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