lunedì 1 dicembre 2025

Corso di storia della filosofia: Empirismo


Empirismo

L’empirismo è una corrente filosofica sviluppatasi principalmente in Inghilterra tra il XVII e il XVIII secolo, caratterizzata dalla centralità dell’esperienza sensibile come fonte primaria di conoscenza. Contrariamente al razionalismo, che valorizza la ragione come strumento autonomo per arrivare alla verità, l’empirismo sostiene che il sapere derivi dall’osservazione e dalla percezione del mondo esterno^[1]. Secondo questa prospettiva, i dati sensoriali costituiscono la materia prima su cui la mente costruisce le proprie idee, e il pensiero logico o deduttivo deve sempre fare i conti con l’esperienza concreta.

John Locke e la Tabula Rasa

John Locke (1632-1704) è considerato il fondatore dell’empirismo moderno^[2]. Nella sua opera Saggio sull’intelletto umano, Locke introduce la celebre immagine della mente come “tabula rasa”, una tavola vuota che si riempie progressivamente grazie alle percezioni sensoriali e alla riflessione^[3]. Per Locke, le idee non sono innate: ogni contenuto mentale deriva dall’esperienza. Tale concezione rappresenta una critica radicale alla tradizione cartesiana e razionalista, sostenendo che la conoscenza umana ha sempre bisogno di essere fondata sul contatto diretto con il mondo.

George Berkeley e l’Idealismo Empirista

George Berkeley (1685-1753) ha portato l’empirismo verso posizioni più radicali attraverso la sua teoria dell’idealismo empirista^[4]. Il celebre principio esse est percipi – “essere è essere percepito” – afferma che gli oggetti esistono solo nella misura in cui sono percepiti da una mente. Per Berkeley, quindi, l’idea di una realtà materiale indipendente dalla percezione non ha senso; tutto ciò che esiste è esperienza mentale o sensibile. Questa posizione non solo modifica il concetto di conoscenza, ma influisce anche sulla concezione stessa della realtà.

David Hume e lo Scetticismo Empirista

David Hume (1711-1776) ha sviluppato un empirismo critico e scettico^[5]. Secondo Hume, ciò che chiamiamo “io” non è altro che un fascio mutevole di percezioni. I concetti fondamentali come la causalità non derivano da una necessità razionale, ma da abitudini mentali acquisite dall’esperienza ripetuta^[6]. Non possiamo conoscere con certezza eventi futuri, come il sorgere del sole, ma possiamo solo aspettarcelo sulla base di ciò che è accaduto in passato. L’empirismo diventa quindi anche strumento di analisi critica dei limiti della conoscenza umana.

Impatto sull’epistemologia e sulle scienze

L’empirismo ha avuto un’influenza duratura sul pensiero moderno e sullo sviluppo della scienza. La centralità dell’esperienza e del metodo induttivo ha contribuito a consolidare un approccio scientifico basato sull’osservazione, la sperimentazione e la verifica empirica^[7]. Inoltre, la critica empirista alla metafisica tradizionale ha aperto la strada a nuove riflessioni sulla psicologia, l’epistemologia e la filosofia della mente, ponendo le basi per il positivismo e per la scienza moderna.

Conclusioni

In sintesi, l’empirismo ha rappresentato una svolta fondamentale nella filosofia moderna, riaffermando il primato dell’esperienza sensibile e del metodo induttivo. Esso ha permesso lo sviluppo di una conoscenza più concreta, dinamica e verificabile, stabilendo un dialogo critico con il razionalismo e le tradizioni filosofiche precedenti. La filosofia empirista ha così contribuito in maniera decisiva alla costruzione di un sapere scientifico e alla comprensione moderna del mondo naturale.

Note

  1. Hatfield, G. Rationalism vs. Empiricism. London: Routledge, 1993, p. 15.

  2. Locke, J. An Essay Concerning Human Understanding. London: Thomas Basset, 1690, Libro II.

  3. Yolton, J. W. Locke and the Way of Ideas. London: Routledge, 1956, pp. 45-52.

  4. Berkeley, G. A Treatise Concerning the Principles of Human Knowledge. Dublin, 1710.

  5. Hume, D. A Treatise of Human Nature. London: John Noon, 1739-1740, Libro I, Parte IV.

  6. Beauchamp, T. Hume’s Philosophy of Human Nature. Oxford: Oxford University Press, 2000, pp. 89-102.

  7. Shapiro, L. Thinking about Mathematics and Science: The Rationalist Legacy. Cambridge: Cambridge University Press, 2000, pp. 120-135.

Bibliografia

  • Beauchamp, T. Hume’s Philosophy of Human Nature. Oxford: Oxford University Press, 2000.

  • Berkeley, G. A Treatise Concerning the Principles of Human Knowledge. Dublin, 1710.

  • Hatfield, G. Rationalism vs. Empiricism. London: Routledge, 1993.

  • Hume, D. A Treatise of Human Nature. London: John Noon, 1739-1740.

  • Locke, J. An Essay Concerning Human Understanding. London: Thomas Basset, 1690.

  • Shapiro, L. Thinking about Mathematics and Science: The Rationalist Legacy. Cambridge: Cambridge University Press, 2000.

  • Yolton, J. W. Locke and the Way of Ideas. London: Routledge, 1956.


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