
3. Filosofia Tardo-Antica e Araba
La transizione tardo-antica: Alessandria e Atene
Nel lungo arco che separa la caduta dell’Impero romano d’Occidente dalla maturazione della Scolastica medievale, la filosofia non scompare: si trasforma e migra^[1]. Le città di Alessandria d’Egitto e di Atene rimasero per secoli roccaforti del sapere greco, custodi della tradizione platonica e aristotelica. Alessandria, in particolare, divenne un crocevia tra cultura greca, pensiero cristiano e influenze orientali^[2]. In queste scuole, il filosofo spesso coincideva con lo scienziato e il teologo, integrando filosofia, medicina e religione. Con il VI secolo, la chiusura della Scuola di Atene da parte di Giustiniano segnò la fine di un’epoca, ma non della trasmissione del sapere, che cambiò forma e geografia.
Il mondo arabo-islamico: la rinascita del pensiero greco
Con l’espansione dell’Islam e la nascita del Califfato abbaside, Bagdad divenne il nuovo centro intellettuale del mondo^[3]. Tra il IX e il XII secolo, filosofi arabi e islamici compirono un’opera straordinaria di traduzione, commento e sviluppo del pensiero greco, in particolare aristotelico. Non si limitarono a conservare: reinterpretarono e integrarono con elementi neoplatonici e persiani^[4].
Al-Farabi rifletté sulla città ideale e sulla filosofia come guida politica e spirituale^[5]. Avicenna (Ibn Sina) elaborò una complessa metafisica dell’essere e dell’intelletto attivo, che avrebbe profondamente influenzato Tommaso d’Aquino^[6]. Averroè (Ibn Rushd), infine, fu tra i più grandi commentatori di Aristotele, cercando di conciliare fede e ragione e rendendo il filosofo greco centrale sia nel mondo islamico sia, successivamente, in Europa^[7].
La preparazione della Scolastica
Quando in Europa, tra XI e XII secolo, si avviò la rinascita scolastica, le opere dei pensatori greci giunsero attraverso le mani arabe, tradotte in latino nei centri di Toledo e Palermo^[8]. La Scolastica, con il suo amore per la logica, la metafisica e il metodo rigoroso, non nacque dal nulla, ma dall’incontro fertile tra la cultura greco-romana, il pensiero cristiano e l’intelligenza del mondo islamico. Così, la filosofia sopravvisse al crollo degli imperi, attraversò i deserti e si reinventò nelle moschee e nei centri di traduzione, tornando in Europa più viva, più ricca e più universale^[9].
Note
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Hadot, P. Filosofia come modo di vivere. Milano: Adelphi, 1995, p. 112.
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Grafton, A., & Siraisi, N. New Worlds, Ancient Texts. Cambridge: Harvard University Press, 1991, pp. 45-47.
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Goodman, L. E. Avicenna. London: Routledge, 1992, p. 12.
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Fakhry, M. A History of Islamic Philosophy. New York: Columbia University Press, 2004, pp. 85-90.
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Al-Farabi. Opinions of the People of the Virtuous City. Translated by M. Mahdi, London: Routledge, 2001, pp. 23-30.
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Avicenna. The Metaphysics of The Healing. Translated by M. E. Marmura, Provo, UT: Brigham Young University Press, 2005, pp. 10-18.
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Averroè. The Incoherence of the Incoherence. Translated by Simon Van Den Bergh, Cambridge, MA: Harvard University Press, 2009, pp. 5-12.
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Thorndike, L. History of Magic and Experimental Science, vol. 4, New York: Columbia University Press, 1923, pp. 200-210.
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Nasr, S. H. Science and Civilization in Islam. Cambridge, MA: Harvard University Press, 1968, pp. 90-95.
Bibliografia
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Al-Farabi. Opinions of the People of the Virtuous City. Translated by M. Mahdi. London: Routledge, 2001.
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Averroè. The Incoherence of the Incoherence. Translated by Simon Van Den Bergh. Cambridge, MA: Harvard University Press, 2009.
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Avicenna. The Metaphysics of The Healing. Translated by M. E. Marmura. Provo, UT: Brigham Young University Press, 2005.
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Fakhry, M. A History of Islamic Philosophy. New York: Columbia University Press, 2004.
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Grafton, A., & Siraisi, N. New Worlds, Ancient Texts. Cambridge: Harvard University Press, 1991.
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Goodman, L. E. Avicenna. London: Routledge, 1992.
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Hadot, P. Filosofia come modo di vivere. Milano: Adelphi, 1995.
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Nasr, S. H. Science and Civilization in Islam. Cambridge, MA: Harvard University Press, 1968.
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Thorndike, L. History of Magic and Experimental Science, vol. 4. New York: Columbia University Press, 1923.
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