5. Classi sociali e disuguaglianze: forme, teorie e criticità nella società contemporanea
Introduzione
La questione delle classi sociali e delle disuguaglianze rappresenta uno dei nuclei centrali della riflessione sociologica. La società, lungi dall’essere uno spazio omogeneo e paritario, si configura come una struttura stratificata in cui l’accesso a risorse, opportunità e riconoscimenti simbolici è distribuito in maniera asimmetrica. Comprendere i meccanismi della stratificazione significa non solo decifrare l’ordine sociale, ma anche cogliere le dinamiche di riproduzione e trasformazione dei rapporti di potere.
L’analisi delle disuguaglianze non riguarda soltanto la dimensione economica: a essere in gioco sono il prestigio, l’istruzione, i diritti politici, la possibilità di realizzare pienamente la propria vita. Per questo la riflessione sociologica contemporanea, a partire dai classici fino alle teorie più recenti, ha cercato di interpretare e criticare le forme di gerarchizzazione che attraversano le società moderne e postmoderne.
1. Stratificazione sociale: concetto e significato
Il termine stratificazione sociale rimanda all’idea che la società sia suddivisa in strati o livelli secondo criteri economici, culturali e simbolici. Non si tratta di un fenomeno contingente, ma di un tratto strutturale delle società umane, che produce disuguaglianze di risorse e opportunità.
Tre sono le principali modalità storiche di stratificazione:
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Ceto: basato sul prestigio, sullo stile di vita e sul riconoscimento sociale (tipico delle società aristocratiche e delle gerarchie tradizionali).
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Classe: legata alla posizione economica e lavorativa, centrale nella modernità industriale.
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Stato: riferito al potere politico e istituzionale, che definisce diritti e doveri degli individui.
Queste tre dimensioni non sono separate, ma interagiscono costantemente nel determinare le opportunità di vita degli individui (Lebenschancen, nella terminologia weberiana).
2. Le teorie classiche: Marx e Weber
Il primo grande modello interpretativo è quello di Karl Marx, per il quale la società capitalistica è strutturalmente divisa in due classi fondamentali: la borghesia, che possiede i mezzi di produzione, e il proletariato, che dispone solo della propria forza lavoro. La lotta di classe è il motore del cambiamento storico, destinata a condurre – secondo Marx – al superamento del capitalismo e all’instaurazione di una società senza classi¹.
Max Weber, pur riconoscendo il ruolo dell’economia, amplia il concetto di stratificazione, distinguendo tra:
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classe (legata alle risorse economiche),
-
ceto (prestigio sociale, stile di vita),
-
partito (potere politico e capacità di influenzare decisioni collettive)².
Questa tripartizione consente di cogliere la complessità delle gerarchie sociali, in cui il potere non si riduce al solo dominio economico, ma comprende anche dimensioni simboliche e politiche.
3. Capitale e riproduzione sociale (Pierre Bourdieu)
Negli anni Settanta, Pierre Bourdieu ha elaborato un modello in grado di spiegare come le disuguaglianze si riproducano attraverso meccanismi sottili e invisibili. Egli distingue tre forme di capitale³:
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economico (reddito, beni materiali, proprietà),
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culturale (titoli di studio, conoscenze, competenze linguistiche, gusti estetici),
-
sociale (reti di relazioni, appartenenza a gruppi influenti).
Questi capitali concorrono a formare l’habitus, ossia quell’insieme di disposizioni interiorizzate che orientano percezioni e comportamenti. L’habitus non è neutrale: riflette l’origine sociale e contribuisce a mantenere gli individui entro i confini del proprio ceto di provenienza. Ne deriva che la mobilità sociale è limitata: chi nasce nelle classi elevate tende a conservarne i vantaggi, mentre chi nasce in condizioni svantaggiate incontra ostacoli difficilmente superabili.
4. Meritocrazia e i suoi limiti
Il discorso pubblico contemporaneo esalta spesso il valore della meritocrazia, intesa come principio per cui il successo dipenderebbe esclusivamente dall’impegno individuale. Tuttavia, questa visione presenta due problemi critici:
-
Non tutti partono dalle stesse condizioni: l’accesso alle opportunità è diseguale già dall’infanzia.
-
Le strutture sociali influenzano i risultati: discriminazioni di genere, origine etnica, luogo di nascita o classe di appartenenza falsano la competizione⁴.
Di conseguenza, la meritocrazia rischia di trasformarsi in una retorica che legittima le disuguaglianze, attribuendo alla responsabilità individuale ciò che è invece frutto di condizioni strutturali.
5. Povertà educativa e marginalità
Una delle forme più insidiose di disuguaglianza è la povertà educativa, ossia l’impossibilità per bambini e giovani di sviluppare pienamente le proprie capacità a causa di mancanza di stimoli, accesso ridotto alla cultura e carenza di servizi. Essa si manifesta attraverso fenomeni come la dispersione scolastica, il bullismo sociale, la carenza di modelli positivi.
La povertà educativa non è solo una conseguenza della povertà economica, ma un meccanismo che la riproduce: chi non ha accesso a un’istruzione di qualità ha minori probabilità di mobilità sociale e rischia di restare intrappolato in circuiti di marginalità⁵.
Conclusione
L’analisi della stratificazione sociale mostra come le disuguaglianze non siano fenomeni accidentali, ma strutture radicate che condizionano le possibilità di vita degli individui. Le teorie di Marx, Weber e Bourdieu offrono strumenti fondamentali per comprendere le diverse dimensioni del potere e del privilegio.
In una società che si proclama meritocratica ma continua a produrre divari crescenti, è indispensabile interrogarsi criticamente su come ripensare i sistemi educativi, economici e politici al fine di ridurre le barriere sociali. Solo in questo modo la promessa di uguaglianza potrà trasformarsi da principio astratto a realtà concreta.
Note
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Karl Marx – Friedrich Engels, Il manifesto del Partito Comunista, Roma: Editori Riuniti, 1998 [1848].
-
Max Weber, Economia e società, Milano: Edizioni di Comunità, 1961.
-
Pierre Bourdieu, La distinzione. Critica sociale del gusto, Bologna: Il Mulino, 1979.
-
Michael Young, The Rise of the Meritocracy, Harmondsworth: Penguin, 1958.
-
Save the Children, Atlante dell’infanzia a rischio 2022, Roma: Save the Children Italia, 2022.
Bibliografia
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Bourdieu, P., La distinzione. Critica sociale del gusto, Bologna: Il Mulino, 1979.
-
Marx, K. – Engels, F., Il manifesto del Partito Comunista, Roma: Editori Riuniti, 1998 [1848].
-
Save the Children, Atlante dell’infanzia a rischio 2022, Roma: Save the Children Italia, 2022.
-
Weber, M., Economia e società, Milano: Edizioni di Comunità, 1961.
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Young, M., The Rise of the Meritocracy, Harmondsworth: Penguin, 1958.
🛠️ Attività pratiche
🔸 Studio di caso: le periferie urbane
Analizza una periferia della tua città:
- Quali sono le caratteristiche sociali ed economiche?
- Come si presenta il tessuto urbano?
- Che servizi sono accessibili?
- Quali segnali di marginalità emergono?
- Quali forme di resilienza o auto-organizzazione sono presenti?
Suggerimento: guarda il documentario Class Divide (HBO) per confrontare due comunità adiacenti (ricchi vs poveri) nella stessa zona di New York.
🔸 Esercizio: la tua piramide sociale
Costruisci una piramide della stratificazione sociale della tua città o quartiere, suddividendo per:
- Fasce di reddito
- Livello di istruzione
- Tipologie di lavoro
- Accesso alla cultura e ai servizi
Puoi usare un foglio, una presentazione o un grafico a barre.
🧪 TEST DI AUTOVALUTAZIONE (con risposte in fondo)
1. Quale concetto introduce Pierre Bourdieu per spiegare il modo in cui il contesto sociale plasma il comportamento individuale?
a) Ruolo sociale
b) Habitus
c) Status
d) Capitale umano
2. Secondo Marx, qual è la classe che possiede i mezzi di produzione?
a) Il proletariato
b) Gli intellettuali
c) La borghesia
d) Il sottoproletariato
3. La povertà educativa è legata soprattutto a:
a) Disoccupazione dei genitori
b) Mancanza di scuola privata
c) Basso accesso alla cultura e alla stimolazione cognitiva
d) Età avanzata degli studenti
4. Quale di queste affermazioni è coerente con la critica alla meritocrazia?
a) La meritocrazia funziona ovunque
b) Tutti hanno uguali capacità di successo
c) Chi non ha successo non si è impegnato
d) Le condizioni di partenza influenzano le possibilità di emergere
5. Che tipo di capitale rappresentano le amicizie influenti e le reti sociali?
a) Culturale
b) Economico
c) Simbolico
d) Sociale
📊 Risposte corrette:
- b) Habitus
- c) La borghesia
- c) Basso accesso alla cultura e alla stimolazione cognitiva
- d) Le condizioni di partenza influenzano le possibilità di emergere
- d) Sociale
📂 Materiali di supporto:
- Documentario consigliato: Class Divide (HBO)
- Statistiche utili: ISTAT – Reddito e condizioni di vita
- Letture suggerite:
- Pierre Bourdieu, La distinzione
- Chiara Saraceno, Disuguaglianze. Quante sono, come combatterle
- Michele Raitano, Il merito tradito

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