giovedì 10 luglio 2025

Corso di sociologia: I padri fondatori della sociologia


2. I Padri Fondatori della Sociologia: concetti, approcci e attualità

Introduzione

La sociologia nasce, a metà del XIX secolo, come tentativo sistematico di comprendere e spiegare i rapidi mutamenti prodotti dall’industrializzazione, dall’urbanizzazione e dalla modernizzazione delle società europee. Se Auguste Comte può essere considerato il “fondatore nominale” della disciplina, sono soprattutto Émile Durkheim, Karl Marx, Max Weber e Georg Simmel a definire i tratti fondamentali della sociologia moderna, dando forma a tradizioni teoriche che ancora oggi orientano il dibattito accademico.
Lo studio delle loro biografie intellettuali e dei concetti chiave che hanno introdotto non è mero esercizio storico, ma occasione per applicare le categorie classiche all’analisi di fenomeni contemporanei quali la precarietà lavorativa, la globalizzazione, l’individualizzazione e la crisi della modernità1.


1. Émile Durkheim: la società come organismo

Durkheim (1858–1917) concepisce la società come un’entità autonoma rispetto agli individui. La sua nozione di fatti sociali – norme, valori, istituzioni dotate di potere coercitivo – definisce il perimetro del metodo sociologico: studiare la società “come una cosa”2.

Due concetti fondamentali emergono nella sua opera:

  • Solidarietà meccanica e organica: la prima caratterizza le società tradizionali, basate sulla somiglianza; la seconda le società moderne, fondate sulla differenziazione e l’interdipendenza dei ruoli3.

  • Anomia: condizione di assenza o debolezza normativa che può generare disorientamento e disgregazione sociale, come dimostra nel suo studio sul suicidio4.

La prospettiva durkheimiana valorizza l’ordine e la coesione sociale, interpretando la società come un organismo vivente che funziona solo se le sue parti cooperano armonicamente.


2. Karl Marx: la società come conflitto

Per Marx (1818–1883), la società è segnata dal conflitto di classe, prodotto dai rapporti di produzione capitalistici. La sua teoria del materialismo storico interpreta la storia come successione di lotte tra gruppi antagonisti, in particolare tra borghesia e proletariato5.

Altri concetti centrali:

  • Alienazione: condizione dell’operaio, separato dal prodotto, dal processo, dalla propria essenza e dagli altri esseri umani6.

  • Modo di produzione: l’insieme delle forze produttive e dei rapporti sociali che caratterizza un’epoca storica.

La visione marxiana è radicalmente critica: la sociologia non deve solo spiegare la realtà, ma trasformarla. È un pensiero rivoluzionario che trova eco nelle analisi contemporanee sulle nuove forme di sfruttamento e precarietà.


3. Max Weber: la società come rete di significati

Weber (1864–1920) rifiuta il riduzionismo economico marxiano e propone un approccio multidimensionale alla società, che considera la cultura, la politica e la religione fattori autonomi di spiegazione7.

I suoi contributi principali:

  • Azione sociale: ogni comportamento umano ha un significato soggettivo, comprensibile attraverso l’interpretazione (Verstehen).

  • Razionalizzazione e disincanto del mondo: la modernità è segnata dall’organizzazione razionale, efficiente e calcolabile di tutte le sfere della vita, ma ciò produce perdita di senso e “gabbia d’acciaio”8.

  • Etica protestante: i valori del protestantesimo ascetico hanno favorito lo sviluppo dello spirito capitalistico, mostrando il legame tra religione ed economia9.

La prospettiva weberiana mette al centro il problema del significato e della soggettività, aprendo la strada a una sociologia interpretativa.


4. Georg Simmel: la società come interazione

Simmel (1858–1918) rappresenta l’anima più innovativa e meno sistematica della sociologia classica. Il suo interesse non si concentra sulle strutture macro, ma sulle forme dell’interazione sociale, sviluppando così una prospettiva microsociologica10.

I suoi contributi più rilevanti:

  • Formalismo: la società è composta da forme (scambio, conflitto, cooperazione) che organizzano i contenuti delle relazioni.

  • La metropoli e la vita dello spirito: la città moderna produce stimolazioni eccessive che generano alienazione e atteggiamenti di distacco11.

  • La filosofia del denaro: il denaro trasforma radicalmente i rapporti sociali, creando libertà ma anche anonimato e strumentalizzazione12.

Simmel coglie la fluidità della modernità, anticipando riflessioni che saranno riprese dalla sociologia urbana e culturale del Novecento.


5. Applicazioni contemporanee: il caso del lavoro precario

Un fenomeno attuale come il lavoro precario dei giovani under 35 può essere letto attraverso gli strumenti dei padri fondatori:

  • Durkheim: la precarietà genera anomia, minando la coesione sociale e il senso di appartenenza.

  • Marx: il precariato è una nuova forma di sfruttamento capitalistico, che aumenta l’insicurezza per mantenere il controllo sulla forza lavoro.

  • Weber: la crescente burocratizzazione e razionalizzazione del lavoro riducono il significato soggettivo delle occupazioni, portando al disincanto.

  • Simmel: la precarietà si riflette nelle forme quotidiane di interazione, accentuando l’instabilità dei legami sociali e identitari.

Questo confronto dimostra l’attualità delle categorie classiche e la loro capacità di interpretare problemi sociali contemporanei.


Conclusione

I padri fondatori della sociologia hanno delineato approcci diversi e talvolta opposti: Durkheim esalta l’ordine, Marx denuncia il conflitto, Weber analizza i significati, Simmel osserva le interazioni. Tuttavia, le loro prospettive si rivelano complementari, fornendo strumenti indispensabili per leggere la complessità sociale. Applicare i loro modelli al presente non significa ridurre la realtà a schemi ottocenteschi, ma riconoscere che le categorie classiche rimangono risorse critiche per comprendere le sfide della modernità avanzata.


Note


  1. Nisbet, R. (1966). The Sociological Tradition. London: Heinemann. 

  2. Durkheim, É. (1895). Les règles de la méthode sociologique. Paris: Félix Alcan. 

  3. Durkheim, É. (1893). De la division du travail social. Paris: Félix Alcan. 

  4. Durkheim, É. (1897). Le Suicide. Paris: Félix Alcan. 

  5. Marx, K., & Engels, F. (1848). Manifest der Kommunistischen Partei. London: Workers’ Educational Association. 

  6. Marx, K. (1844). Ökonomisch-philosophische Manuskripte. Paris: Karl Marx Verlag. 

  7. Weber, M. (1922). Wirtschaft und Gesellschaft. Tübingen: Mohr. 

  8. Weber, M. (1905). Die protestantische Ethik und der Geist des Kapitalismus. Tübingen: Mohr. 

  9. Schluchter, W. (1981). The Rise of Western Rationalism. Berkeley: University of California Press. 

  10. Simmel, G. (1908). Soziologie: Untersuchungen über die Formen der Vergesellschaftung. Leipzig: Duncker & Humblot. 

  11. Simmel, G. (1903). Die Großstädte und das Geistesleben. Dresden: Petermann. 

  12. Simmel, G. (1900). Philosophie des Geldes. Leipzig: Duncker & Humblot. 


Bibliografia

  • Durkheim, É. (1893). De la division du travail social. Paris: Félix Alcan.

  • Durkheim, É. (1895). Les règles de la méthode sociologique. Paris: Félix Alcan.

  • Durkheim, É. (1897). Le Suicide. Paris: Félix Alcan.

  • Marx, K. (1844). Ökonomisch-philosophische Manuskripte. Paris: Karl Marx Verlag.

  • Marx, K., & Engels, F. (1848). Manifest der Kommunistischen Partei. London: Workers’ Educational Association.

  • Nisbet, R. (1966). The Sociological Tradition. London: Heinemann.

  • Simmel, G. (1900). Philosophie des Geldes. Leipzig: Duncker & Humblot.

  • Simmel, G. (1903). Die Großstädte und das Geistesleben. Dresden: Petermann.

  • Simmel, G. (1908). Soziologie: Untersuchungen über die Formen der Vergesellschaftung. Leipzig: Duncker & Humblot.

  • Weber, M. (1905). Die protestantische Ethik und der Geist des Kapitalismus. Tübingen: Mohr.

  • Weber, M. (1922). Wirtschaft und Gesellschaft. Tübingen: Mohr.

  • Schluchter, W. (1981). The Rise of Western Rationalism. Berkeley: University of California Press.



🧰 Strumenti
  • 📘 Biografie divulgative (PDF o articoli selezionati)
  • 📜 Estratti da testi originali (Il suicidio, Il Capitale, L’etica protestante, La filosofia del denaro)
  • 🎧 Podcast consigliato: History of Sociology
    Episodi chiave:
    • “Durkheim and the Moral Order”
    • “Karl Marx and the Machinery of Power”
    • “Max Weber: Between Faith and Reason”
    • “Simmel’s Dance of Forms”

Test di Autovalutazione Finale

1. Quale autore ha introdotto il concetto di "fatto sociale"?
A. Karl Marx
B. Max Weber
C. Émile Durkheim
D. Georg Simmel

2. Secondo Marx, qual è la principale causa di disuguaglianza?
A. Il sistema educativo
B. La religione
C. Il disincanto moderno
D. Il controllo dei mezzi di produzione

3. Cosa intende Weber per "azione sociale"?
A. Un comportamento collettivo pianificato
B. Un gesto motivato da significato soggettivo
C. Una risposta automatica a stimoli ambientali
D. Un modo per rafforzare l’autorità politica

4. Per Simmel, la società è:
A. Un ordine oggettivo esterno
B. Una struttura economica
C. Un insieme di relazioni e forme di interazione
D. Il frutto dell’evoluzione religiosa

5. Il concetto di "alienazione" è centrale nel pensiero di:
A. Durkheim
B. Weber
C. Simmel
D. Marx


📋 Risposte corrette

  1. C – Durkheim è il teorico dei fatti sociali.
  2. D – Per Marx, il conflitto nasce dal possesso dei mezzi di produzione.
  3. B – L’azione sociale è sempre legata al significato soggettivo attribuito.
  4. C – Simmel vede la società come una rete di forme e interazioni.
  5. D – L’alienazione è una nozione centrale in Marx.

Nessun commento:

Posta un commento

Corso di storia della filosofia: Idealismo tedesco

Idealismo tedesco L’ idealismo tedesco  è una delle correnti filosofiche più influenti tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo. Nato...