sabato 4 gennaio 2025

Corso di storia della filosofia: 5 Anassimandro VI sec. a. C.

 

Anassimandro: Il Filosofo dell’Infinito e dell’Universo in Evoluzione

Un Discepolo di Talete con una Visione Rivoluzionaria

Nella vivace Mileto del VI secolo a.C., città brulicante di commerci e idee, nacque un uomo destinato a cambiare per sempre il modo in cui pensiamo l’universo: Anassimandro. Allievo di Talete, crebbe in un ambiente in cui la filosofia si stava affrancando dai miti e iniziava a cercare spiegazioni razionali ai fenomeni naturali. Ma se il suo maestro aveva individuato nell’acqua il principio fondamentale di tutte le cose, Anassimandro sentiva che questa visione era troppo ristretta. Doveva esistere qualcosa di più vasto, di più profondo, di più misterioso.

L’Infinito come Origine di Tutto

Fu così che Anassimandro introdusse un concetto rivoluzionario: to apeiron, l’"infinito indefinito". Non poteva essere un elemento specifico come l’acqua, l’aria o il fuoco: doveva essere una sostanza senza limiti, eterna e inesauribile, da cui ogni cosa trae origine e a cui ogni cosa fa ritorno. Un principio impalpabile, invisibile, eppure onnipresente. Con questa idea, Anassimandro compì un passo straordinario verso una concezione astratta e universale dell’esistenza, anticipando il pensiero scientifico e metafisico dei secoli a venire.

Un Universo in Perpetuo Movimento

Ma Anassimandro non si fermò qui. Osservando il cielo e i fenomeni naturali, si convinse che il cosmo non fosse governato da divinità capricciose, ma da leggi naturali. Secondo lui, l’universo non era statico né eterno nella sua forma attuale: nasceva, si trasformava e si dissolverva, seguendo cicli regolati da un equilibrio cosmico. Questa visione influenzò profondamente il pensiero greco, aprendo la strada a una concezione più dinamica della realtà.

Una Teoria Evolutiva Avanti di Millenni

Forse l’aspetto più sorprendente del pensiero di Anassimandro è la sua intuizione su l’evoluzione della vita. Egli ipotizzò che gli esseri viventi avessero avuto origine dall’umidità primordiale e che, nel tempo, si fossero trasformati in creature più complesse. Sosteneva che gli uomini fossero discesi da esseri acquatici, un’idea incredibilmente vicina alle moderne teorie evoluzionistiche, avanzata oltre duemila anni prima di Darwin.

L’Universo Senza Sostegni: Un’Idea che Sfida la Tradizione

Anassimandro non fu solo un teorico: con la sua curiosità instancabile si dedicò anche all’astronomia e alla geografia. Fu tra i primi a immaginare la Terra come un corpo isolato nello spazio, non sorretto da pilastri o animali mitici, ma sospeso nel nulla grazie a un equilibrio naturale. Questa concezione, così lontana dalle credenze del suo tempo, poneva le basi per una comprensione più scientifica dell’universo.

L’Eredità di un Pensatore Senza Confini

L’eco del pensiero di Anassimandro risuona ancora oggi. Con la sua idea di un principio infinito, di un cosmo in perenne trasformazione e di una vita in continua evoluzione, ha gettato le fondamenta della filosofia e della scienza moderne. In un’epoca in cui la conoscenza era ancora immersa nel mito, lui ebbe il coraggio di guardare oltre, di immaginare un universo senza limiti, senza certezze assolute, ma regolato da leggi che la ragione può comprendere.

Ogni volta che alziamo gli occhi al cielo e ci chiediamo quale sia l’origine di tutto, stiamo seguendo le orme di Anassimandro, il filosofo dell’infinito.









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