🧭 Tech Ethics: Etica o Facciata?
Sempre più aziende digitali parlano di “etica”. Parlano di bias, trasparenza, equità, sostenibilità. Ma quanto è autentica questa attenzione? E cosa succede quando l’etica diventa solo marketing?
💼 Ethics-washing: la nuova ipocrisia digitale?
Proprio come il greenwashing, anche l’ethics-washing è una strategia d’immagine. Grandi piattaforme lanciano comitati etici o codici di condotta... ...ma poi continuano a monetizzare dati, polarizzare dibattiti, alimentare disuguaglianze. Dire “etico” non basta: serve coerenza tra valori dichiarati e pratiche concrete.
🧠 L’etica algoritmica: chi controlla chi?
Gli algoritmi decidono cosa vediamo, compriamo, votiamo. Ma chi decide gli algoritmi? L’etica digitale dovrebbe guidare le scelte dei programmatori, dei manager, degli utenti. Ma spesso è assente o subordinata al profitto.
⚖️ Ridefinire la responsabilità
Nell’era delle piattaforme globali, l’etica non può più essere un optional. Responsabilità significa trasparenza, equità nei dati, rispetto della dignità umana. Le aziende devono rendere conto non solo agli investitori, ma alla società.
🧪 Attività proposta
Indaga un caso recente di ethics-washing tecnologico.
- Esempi: riconoscimento facciale, algoritmi di selezione del personale, pubblicità predittiva, moderazione dei contenuti...
Scrivi un breve testo (max 10 righe) spiegando:
- Qual era il messaggio etico dell’azienda?
- Quali pratiche reali lo contraddicevano?
- Qual è il tuo punto di vista?
🎯 Conclusione
Parlare di etica non basta: bisogna agire eticamente.
Le tecnologie modellano la società: chi le crea ha il dovere di pensarne le conseguenze.
In un mondo iperconnesso, l’etica non è un freno: è una bussola.