sabato 22 febbraio 2025

Corso di storia della filosofia: 53 Vico 1668

Giambattista Vico 1668


Giambattista Vico (1668-1744) è stato un filosofo, giurista e storico italiano, noto per le sue teorie sulla storia e sulla filosofia della storia. È considerato uno dei precursori del pensiero storico moderno e un protagonista dell'Illuminismo italiano. La sua opera più celebre è La Scienza Nuova, un trattato che espone le sue idee innovative sulla storia, la conoscenza e la cultura.

Biografia e contesto storico

Giambattista Vico nacque il 23 giugno 1668 a Napoli in una famiglia di modesta estrazione. Studioso dotato di una grande passione per la letteratura, la storia e la filosofia, insegnò a lungo nelle università napoletane. La sua carriera accademica non fu priva di difficoltà, ma la sua fama crebbe notevolmente a partire dal XVIII secolo, soprattutto grazie alle sue teorie originali, che lo collocano tra i precursori della filosofia storica.

Vico visse in un'epoca di profondi cambiamenti sociali, politici e culturali, con l'ascesa dell'Illuminismo, la nascita della scienza moderna e il progresso delle idee razionalistiche. Tuttavia, Vico si distaccò dal pensiero illuminista dominante, proponendo una visione della storia che metteva in risalto l'importanza dei miti, delle leggende e dei valori culturali nelle origini della civiltà umana.


Le teorie filosofiche e storiche di Vico

1. La "Scienza Nuova"

L'opera più influente di Vico è La Scienza Nuova (1725), dove espone la sua teoria ciclica della storia. Secondo Vico, la storia non è un semplice succedersi di eventi casuali, ma segue un ciclo preciso, che può essere studiato scientificamente. La sua "scienza" della storia si basa sulla convinzione che la conoscenza umana evolva in fasi specifiche.

Vico identifica tre età fondamentali nella storia dell'umanità:

  • L'età degli Dei (età mitologica): Un periodo di oscurità e superstizione, dominato da divinità e miti.

  • L'età degli Eroi (età eroica): Un'epoca caratterizzata da eroismi e valori epici, in cui le società si strutturano intorno a principi di onore e coraggio.

  • L'età degli Uomini (età umana): Un periodo in cui la razionalità e la civiltà prendono il sopravvento, segnato da istituzioni politiche e legali.

2. Il principio di "verum-factum"

Uno degli aspetti più importanti del pensiero di Vico è il concetto di "verum-factum", che significa "il vero è fatto". Secondo Vico, la conoscenza umana non è limitata a ciò che è razionalmente osservabile o empiricamente verificabile, ma include anche ciò che gli esseri umani hanno creato. In altre parole, la comprensione delle cose è legata alla capacità dell'uomo di creare e comprendere ciò che ha prodotto, sia a livello culturale che storico. Questo principio implica che solo coloro che sono coinvolti nella creazione di un dato fenomeno (come le leggi, la lingua, la religione) possano davvero comprenderlo.

3. La storia come ciclicità

Vico concepisce la storia come un ciclo in cui le civiltà passano attraverso le stesse fasi, ripetendole periodicamente. La storia non segue una linea retta, ma una spirale, in cui ogni ciclo di nascita, crescita, decadenza e morte delle civiltà si ripete, ma con differenze che derivano dall'accumulo di esperienze passate.

4. Il ruolo dei miti e delle religioni

Secondo Vico, la mitologia e la religione sono componenti essenziali della nascita delle civiltà. Durante l'età degli Dei, le società si organizzano attorno a miti e credenze religiose, che sono la forma primitiva di conoscenza e di ordine sociale. I miti, pur non essendo razionali, possiedono una loro verità, che è strettamente legata alle emozioni e ai valori fondamentali delle prime comunità umane.

5. La critica al razionalismo illuminista

Vico si distacca dalla visione razionalista dell'Illuminismo, che poneva la ragione come il principale motore di progresso. Secondo Vico, la ragione da sola non è sufficiente per comprendere la storia e la cultura umana. È necessario considerare anche gli aspetti irrazionali, emotivi e spirituali che influenzano le azioni degli uomini. La sua filosofia della storia è un tentativo di superare il dualismo tra razionalità e irrazionalità, cercando di comprendere il mondo attraverso una visione più complessa e integrata.


L’eredità di Giambattista Vico

Giambattista Vico ha lasciato un’impronta duratura sulla filosofia e sulla storiografia. Le sue teorie sulla storia ciclica e sul concetto di "verum-factum" sono state riprese da molti filosofi successivi, tra cui Hegel, che ha sviluppato una filosofia della storia influenzata dalle idee di Vico. La sua critica alla visione lineare della storia e il suo interesse per i miti e le religioni hanno anche anticipato molte delle teorie moderne sulla cultura, la psicologia e l’antropologia.

Oggi, Vico è considerato uno dei fondatori della filosofia storica e uno dei precursori della storia delle idee. La sua concezione della storia come processo ciclico, che si sviluppa attraverso stadi ben definiti, continua ad avere un impatto su come comprendiamo le società e il loro sviluppo.


Opere principali

  • La Scienza Nuova (1725)

  • De Studiis et Literis (1709)

  • De Constantia Jurisprudentis (1722)

  • Principi di Scienza Nuova (1730)


In sintesi

  • Giambattista Vico è uno dei filosofi più significativi del Settecento, la cui opera sulla storia ciclica ha gettato le basi per il pensiero storiografico moderno.

  • La sua visione della storia come processo naturale, in cui le civiltà passano attraverso fasi cicliche, è innovativa e anticipa molte idee moderne.

  • Il concetto di "verum-factum" sottolinea l’importanza della creazione umana come chiave di lettura per comprendere la verità.

  • Vico rappresenta una delle voci più originali contro il razionalismo dell'Illuminismo, proponendo un’interpretazione della storia e della cultura che integra elementi irrazionali e simbolici.




Pensare stanca? | Etica e Complessità News 4 giugno 2025

  Pensare stanca? | Etica e Complessità News 4 giugno 2025 1. In Evidenza Post-umano e responsabilità etica: pubblicato il rapporto...