🔹 Esisto perché consumo? – L’identità nell’era del marketing
Viviamo in una società in cui l’identità è sempre più liquida, flessibile, instabile. Come affermava Zygmunt Bauman, il nostro tempo è dominato da connessioni fragili e appartenenze reversibili. In questo scenario, il consumo diventa linguaggio: ciò che compriamo racconta (o inventa) chi siamo.
🛍️ Il brand come specchio dell’io
Dalle scarpe che indossiamo al caffè che beviamo, ogni scelta di consumo è una dichiarazione. Scegliere un prodotto oggi significa posizionarsi: etico, tech, minimalista, luxury… I brand costruiscono narrazioni identitarie in cui il cliente è protagonista: non compri solo un oggetto, ma un modo di essere.
📺 Consumare per esistere?
- 🧠 Il consumo sostituisce sempre più la memoria, la tradizione, l’appartenenza.
- 📲 Le piattaforme digitali profilano e anticipano i desideri: chi sei, se tutto ti viene suggerito?
- 💸 Anche la ribellione viene commercializzata: l’anticonformismo di massa è solo un altro stile vendibile.
🌱 C’è un’alternativa?
Esistono pratiche che provano a sfuggire a questa dinamica: minimalismo, economia circolare, autoproduzione. Ma sono ancora esperienze di nicchia o possono diventare nuove forme di auto-narrazione collettiva? Riusciremo a costruire un’identità oltre l’acquisto?
✍️ Attività di riflessione
Scrivi una breve biografia personale usando solo gli oggetti che possiedi:
– Quali oggetti ti rappresentano davvero?
– Cosa direbbe un estraneo della tua identità osservando casa tua?
– Cosa mancherebbe, se dovessi raccontarti senza alcun brand?
Pubblica nei commenti un testo di massimo 10 righe. Sii onesto. Sii poetico.
📌 Conclusione
Forse non siamo ciò che compriamo,
ma è sempre più difficile esserlo senza comprare qualcosa.
In un mondo dove l’identità si affitta a rate,
serve riscoprire chi siamo senza etichette cucite addosso.