lunedì 12 maggio 2025

Corso di storia della filosofia: Ricoeur 1913

Paul Ricoeur 1913

Paul Ricoeur:
fenomenologia, ermeneutica e la ricerca del senso

Introduzione

Paul Ricoeur (Valence, 25 febbraio 1913 – Châtenay-Malabry, 20 maggio 2005) è una delle figure più influenti della filosofia contemporanea, capace di intrecciare fenomenologia, esistenzialismo ed ermeneutica in una sintesi originale. La sua traiettoria intellettuale, segnata dall’esperienza della prigionia durante la Seconda guerra mondiale, testimonia un pensiero che nasce dall’esistenza concreta e dalla sofferenza, ma che si apre al problema universale del senso.

Formazione e prime opere

Dopo la laurea in filosofia (1935), Ricoeur visse la dura esperienza della prigionia in Germania dal 1940 al 1945. In quel contesto approfondì lo studio di Karl Jaspers e di Husserl, traducendo in francese le Ideen (1950). Le sue prime opere, scritte insieme a Mikel Dufrenne, furono dedicate alla filosofia dell’esistenza (1947-48), mentre già si profilava la tensione che caratterizzerà tutta la sua ricerca: il confronto tra esistenzialismo e fenomenologia, tra finitezza e apertura al trascendente.

La Philosophie de la volonté

Il primo grande progetto sistematico di Ricoeur è la Philosophie de la volonté. Le due parti pubblicate – Le volontaire et l’involontaire (1950) e Finitude et culpabilité (1960) – mostrano l’intento di elaborare una fenomenologia del cogito incarnato. Se nella prima parte l’analisi verte sul rapporto tra coscienza, corporeità e sfasatura tra volontario e involontario, nella seconda si affronta il tema della colpa e della fallibilità umana attraverso i simboli e i miti.

Il punto di svolta consiste nel riconoscere che la fenomenologia non basta: la colpa non può essere descritta in termini puramente eideticofilosofici, ma richiede un accesso ermeneutico che interpreti i simboli culturali e religiosi. Qui emerge la convinzione che l’uomo non sia soltanto un soggetto trascendentale, ma un essere finito che si comprende solo attraverso i linguaggi simbolici che lo precedono.

Ermeneutica del simbolo e conflitto delle interpretazioni

Abbandonato il progetto di una terza parte dedicata alla trascendenza, Ricoeur si rivolse decisamente all’ermeneutica. Opere come De l’interprétation. Essai sur Freud (1965) e Le conflit des interprétations (1969) segnano un passaggio decisivo: l’uomo è chiamato a decifrare il senso nascosto nei testi, nei miti, nelle tradizioni.

In particolare, il confronto con Freud aprì alla nozione di ermeneutica del sospetto, che non si limita a comprendere, ma smaschera i meccanismi di alienazione prodotti dall’inconscio, dall’ideologia o dal potere. In dialogo con Marx e Nietzsche, Ricoeur individua nella tradizione moderna tre grandi maestri del sospetto, capaci di decostruire le false coscienze.

Parallelamente, opere come La métaphore vive (1975) e Interpretation theory (1976) si concentrano sul linguaggio poetico, mostrando come la parola, attraverso la metafora, possa generare un surplus di senso che rinnova la nostra comprensione del mondo.

Sacro, linguaggio e ricerca del senso

Pur non sviluppando sistematicamente una filosofia della trascendenza, Ricoeur non abbandonò mai il problema religioso. Egli cercò sempre di identificare il “luogo linguistico” in cui il sacro si manifesta, ponendo attenzione alla dimensione simbolica come mediazione tra finito e infinito. Questo atteggiamento testimonia la sua costante tensione verso una filosofia che non riduca il senso alla sola razionalità, ma che sappia interpretare i linguaggi in cui si esprime l’esperienza umana nella sua complessità.

Conclusione

Paul Ricoeur ha segnato in profondità il pensiero del Novecento con una filosofia capace di unire rigore fenomenologico e apertura ermeneutica. Attraverso la riflessione sulla volontà, sul simbolo e sul linguaggio, ha mostrato che l’uomo è un essere che si comprende solo interpretando se stesso nel tessuto delle narrazioni, dei miti e delle tradizioni. In questo senso, Ricoeur rimane una figura imprescindibile per la filosofia contemporanea, ponte tra l’Europa continentale e il mondo anglosassone, tra fenomenologia e postmodernità.


Bibliografia essenziale

  • Ricoeur, P. (1950). Le volontaire et l’involontaire. Paris: Aubier.

  • Ricoeur, P. (1960). Finitude et culpabilité. Paris: Aubier.

  • Ricoeur, P. (1965). De l’interprétation. Essai sur Freud. Paris: Seuil.

  • Ricoeur, P. (1969). Le conflit des interprétations. Paris: Seuil.

  • Ricoeur, P. (1975). La métaphore vive. Paris: Seuil.

  • Ricoeur, P. (1976). Interpretation theory: Discourse and the surplus of meaning. Fort Worth: Texas Christian University Press.

  • Greisch, J. (1995). Paul Ricoeur. Paris: Presses Universitaires de France.

  • Kearney, R. (2004). On Paul Ricoeur: The Owl of Minerva. Aldershot: Ashgate.

  • Pellauer, D. (2007). Ricoeur: A Guide for the Perplexed. London: Continuum.

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